Quante volte abbiamo notato che il nostro cane ha l’alito pesante? Si tratta di una cosa per cui non si tende a preoccuparsi molto in quanto è un problema abbastanza comune che questi animali abbiano l’alito cattivo.
Ad ogni modo, l’alitosi del cane non va sottovalutata in quanto può provocare infezioni orali o essere relazionata con altre malattie come diabete o problemi digestivi.
La causa principale dell’alito cattivo nel cane è soprattutto il tartaro dentale.
Il tartaro non è altro che l’indurimento dello strato batterico che si forma sui denti del nostro cane. (Come sui nostri d’altronde).
Se questo non viene rimosso, si accumula e si stratifica sempre di più creando una vera e propria colonia di microorganismi (patogeni) all’interno della bocca, che può provocare, oltre al cattivo odore dell’alito, molte malattie, anche gravi.
E’ un vero circolo vizioso: più il tartaro si forma, più i batteri vi si aggrappano sopra e proliferano!
Ci sono svariati fattori che influenzano la formazione di tartaro:
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composizione della saliva: predisposizione famigliare e di razza (i cani di piccola e piccolissima taglia sono maggiormente predisposti)
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abitudini alimentari: assunzione di alimenti solo morbidi, che non stimolano la masticazione
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scarsa o assente igiene dentale
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assente o scarsa abitudine alla masticazione: molti cani aspirano il cibo senza mai masticare ecco perché è importante stimolarli a farlo
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costituzione errata dell’accoppiamento mascella-mandibola
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alimentazione con molti carboidrati
Quali sono i rischi dell’accumulo di tartaro sui denti, oltre all’alito cattivo nel cane?
Un eccesso di tartaro sui denti può provocare molti danni:
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la continua ingestione di batteri all’interno dell’apparato digerente,
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sinusiti mascellari,
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stomatiti,
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piorrea (la gengiva si ritrae, scoprendo il colletto del dente),
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endocarditi: i batteri in circolo possono arrivare fino al cuore, ma anche a reni, polmoni e fegato,
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le sostanze solforate(causa del cattivo odore dell’alito) che vengono sprigionate dai batteri, sono nocive per la mucosa orale, provocandone l’alterazione e la morte cellulare.